2009/12/26

Kobe Luminarie

Nel 1995 un terremoto ha devastato la città di Kobe e causato più di 6000 vittime. Da allora, per ricordare tutte le vittime del Grande Terremoto, ogni dicembre si svolge la "Kobe Luminarie", un'installazione di luce davvero meravigliosa.
Le luci sono state donate alla città di Kobe dal governo italiano, e l'installazione è a cura dello Studio Festi e di Hirokazu Imaoka.
Da Osaka si può raggiungere Kobe tramite tre diverse linee ferroviarie in circa mezz'ora. Una volta usciti dalla stazione non ci si deve nemmeno preoccupare di capire in che direzione andare perchè la strada è piena di poliziotti che dirigono il traffico pedonale in modo da non creare mai ingorghi, nonostante gli oltre 5 milioni di visitatori concentrati in sole due settimane.



I visitatori vengono incanalati in un percorso transennato. All'inizio del percorso è indicato il tempo di attesa (nel nostro caso essendo sabato al tramonto si trattava di ben 60 minuti!) e anche ad ogni successivo incrocio ci sono addetti che danno disposizioni per gli attraversamenti pedonali.



Dopo un'ora a passo di lumaca ci si inizia a stufare di guardare dal basso in alto i palazzi nuovissimi della città, ma l'attesa viene ricompensata appena si svolta nel viale delle Luminarie.
A questo punto la velocità si dimezza (sic) perchè tutti i giapponesi tirano fuori il cellulare, la fotocamera, la videocamera e iniziano a fotografare e riprendere ogni cosa.




L'atmosfera era veramente magica, grazie anche ad una bella musica diffusa da altoparlanti lungo la strada, e lo spettacolo visivo meraviglioso (val la pena far notare che le luci sono state dipinte a mano una ad una). Per chi volesse vedere qualche altra immagine, ecco il link all'album su Picasa.

Una volta tanto, è stato bello sentirsi orgogliosi di ciò che sa fare il nostro Paese :)

equadro

2009/12/24

Due settimane indaffarate

Le ultime due settimane sono state ricche di novità, e ci hanno visti impegnati quasi ventiquattr'ore su ventiquattro: il 13 Dicembre è arrivata Giulia (la sorella di Ege) in vacanza invernale a Osaka. Inoltre lo stesso giorno è arrivata anche la moglie di un professore indiano in visita all'università, per una breve vacanza di una settimana. Inutile dire che quella settimana è stata molto intensa: visite alle zone più famose della città, pranzi e cene a base di cucina tipica giapponese, cucina indiana e fusion giapponese-indiano-italiano (con tanto di panettone finale!), shopping a Namba e viaggio in Shinkansen a Hiroshima (per vedere le nostre foto cliccate qui).

Giulia in una tipica posa giapponese.

Le vendite di panettone "Di Saronno" in Giappone hanno subìto un notevole incremento in questi giorni ;)

Emi durante il suo primo viaggio sul NOZOMI superexpress.

Anche la seconda settimana non è stata da meno, con un Bonenkai (tipico party giapponese con amici e/o colleghi, col quale ci si lascia alle spalle l'anno vecchio), la conoscenza di una ragazza italiana (a Osaka da sola per studiare il giapponese), varie visite alla "Trattoria i Porcini" (un posticino spettacolare che si meriterà un post tutto suo) e i preparativi per Natale (almeno per noi! I giapponesi non sono molto interessati alla cosa, infatti è un giorno lavorativo come gli altri - tanto che ci tolgono l'acqua dall'una alle tre del pomeriggio per manutenzione all'impianto!!!).

L'accensione del nabe durante il Bonenkai.

Giulia ed emi con Nicola, proprietario italiano della "Trattoria i Porcini" (e nostro buon amico).

L'avviso appeso all'ingresso del nostro appartamento.

Insomma, tutto questo per dire che non abbiamo trovato il tempo per scrivere nuovi post, ma provvederemo presto :)

Nel frattempo, buon Natale a tutti!

equadro

2009/12/13

Umeda Sky Building

Pubblichiamo qualche altro panorama notturno di Osaka, questa volta dal tetto dell'Umeda Sky Building.


L'Umeda Sky building è il settimo grattacielo per altezza a Osaka. E' composto da due torri di 40 piani interconnesse alla loro sommità dal "Floating Garden", ovvero uno spazio circolare su due piani (uno al chiuso, uno all'aperto, sul tetto) adibito ad osservatorio del panorama urbano. Il Floating Garden è raggiungibile mediante un ascensore dalle pareti trasparenti, molto scenico anche se può creare qualche problema a chi soffre di vertigini.


Ancor più problematiche per chi non ama il vuoto sono le successive scale mobili: oltre ad essere sospese a più di 150 m dal suolo, sono anguste (su ogni gradino può stare una sola persona) e inserite in tunnel vetrati (!).


Una volta raggiunto il primo piano del Floating Garden, però, lo spettacolo non manca di certo. Circondato a 360 gradi da ampie finestre, permette di spaziare sul panorama non indifferente di Umeda (quartiere lussuoso nella zona Nord di Osaka, introdotto in questo post). Ci sono anche un paio di bar per bere qualcosa ammirando il panorama, magari durante il tramonto, il cui orario è segnalato giorno per giorno all'ingresso del bar che dà a Ovest (purtroppo questa volta siamo arrivati tardi... ma la prossima volta non ci sfuggirà!).
Per evitare i fastidiosi riflessi del vetro sulle fotografie, o anche solo per sperimentare l'ebbrezza di stare all'aperto a circa 170 m dal suolo, si può salire al secondo piano del Floating Garden, dal quale abbiamo scattato queste foto.



ege

2009/12/06

Tarantino in kimono per SoftBank

Il regista cult Quentin Tarantino appare in questi giorni in televisione in uno spot per una compagnia telefonica giapponese. Qualche giorno fa avremmo voluto scrivere due righe in proposito ma non avevamo un video da mostrarvi. Oggi Repubblica ha ripreso il fatto, e quindi vi potete gustare lo spot a questa pagina.
Fantastico sentire che si autodefinisce "Tara-chan"!!! ^__^

Buona visione!
equadro

p.s.: se questo spot vi sembra strano, state tranquilli, c'è ben di peggio! Magari riusciremo a farvene vedere qualcuno...

2009/11/24

La metamorfosi notturna di Osaka

A circa mezz'ora di strada dalla guest house (in bicicletta, of course) si può visitare il palazzo comunale di Sakai, città confinante con Osaka. L'ultimo piano, il ventunesimo, è accessibile a tutti e da qui si può godere di un'ottima vista. Il momento migliore è ovviamente il tramonto, in modo da gustare appieno la metamorfosi della città, che da distesa sconfinata di palazzi si trasforma in un brulichio di luci e insegne al neon.
Guardando verso la baia per esempio, poco prima del tramonto la vista è questa


mentre dopo...


Ecco altri esempi della differenza prima-dopo il tramonto guardando verso Osaka





Chiedo scusa per la scarsa qualità delle foto, specie in notturna, ma non abbiamo ancora un treppiede e si fa quel che si può... gomennasai!

Devo dire che Osaka non è una brutta città, contrariamente a quando letto su tutte le guide che abbiamo comprato, che la descrivono come "uno squallido agglomerato di cemento" o "una sconfinata distesa di blocchi di cemento punteggiati di sale di pachinko e sopraelevate". E' anzi molto vivibile e accogliente nella vita di tutti i giorni, e anche se non può vantare i templi di Kyoto o i locali all'ultima moda di Tokyo, sicuramente durante la notte si trasforma in un concentrato di divertimenti e ottima cucina, rutilante di luci, suoni e colori.

La parete di insegne al neon più famosa di Osaka (dal ponte Ebisubashi)

Un altro scatto dal ponte di Ebisubashi

Il fiume Dotomborigawa

Una delle vie più popolari di Osaka, parallela al fiume

Alla prossima
Emi

2009/11/13

Robot al Kansai Open Source 2009

Lo scorso week-end abbiamo partecipato al FOSS4G Osaka 2009, conferenza locale sul software geografico free e open source, inserito nel contesto più ampio del Kansai Open Source 2009. Tra i molteplici stand dei gruppi presenti (OSGEO, Ruby, OpenStreetMap, Debian, OpenOffice, ecc.) c'era anche quello degli appassionati di robotica (in particolare Vstone, un negozio di robot qui a Osaka) che esibivano i loro prodotti. Non abbiamo potuto fare a meno di registrare qualche video:





La passione giapponese per i robot è tutta particolare... si sono portati qualche robot anche al buffet a conclusione del convegno!


Alcune volontarie allo stand di OSGEO.jp :)


Alla prossima!
ege

2009/11/03

Festival dell'università

Questo fine settimana in università c'è stato il Ginnan Festival (n.d.r. sito solo in giapponese), una festa che si svolge ogni anno.
C'erano esposizioni di quadri fatti dagli studenti, almeno due palchi per concerti e spettacoli, il mercato delle pulci e decine di piccoli stand in cui i ragazzi cucinavano e vendevano spaghetti, spiedini, patatine, takoyaki, e dolci vari.

stand di spiedini (avete notato il ragazzo con il costume da.. ranocchio Keroro? _grazie Saretta!_)

preparazione in serie di takoyaki

l'angolo degli alcolici

non sono kawaii con quei grembiulini?

giocatori di mahjong

non ho idea di cosa cucinassero, ma Totoro era così carino...


non riesco proprio ad immaginare gli ex compagni di Ege fare qualcosa del genere..


Al prossimo post!
emi

2009/10/31

Aggiornamenti tecnici / 1

Nonostante possa sembrare che io non scriva mai su questo blog, in verità lavoro dietro le quinte ;). Ho aggiunto due funzionalità:
  • i "Warm places on GMaps" (pallini rossi sulla mappa) adesso sono cliccabili e aprono il post corrispondente
  • cliccando sulle bandierine sotto "Google translate" il blog viene tradotto automaticamente dal traduttore di Google (ovviamente con tutti i limiti del caso, ma è sempre meglio di niente!)
Se qualcosa non funziona, fatecelo sapere!
Ciao
ege

2009/10/23

Australiani...

Venerdì ero in giro per Sydney (Ege aveva un convegno lì e ho pensato di seguirlo) quando ho trovato una gelateria "italiana" che sembrava avere del buon gelato, e mi sono decisa ad entrare.

emi: "Posso avere una coppa grande, per favore?"
cameriera: "Certamente, la coppa grande e' per 3 gusti."
emi: "Preferirei avere solo due gusti, anche se è la coppa grande."
cameriera: "No, non e' possibile, la coppa grande e' per 3 gusti.. se vuole 2 gusti deve prendere una coppa media."

emi guarda la cameriera come per dire "Sta scherzando, vero?"
la cameriera guarda emi come per dire "Non se ne parla proprio, sono 3 gusti 3."

emi: "Mi dia una coppa media, per favore.... '__' "

2009/10/16

Biciclette scomparse

Come vi abbiamo già raccontato, a Osaka la maggior parte della gente si muove in bicicletta per le faccende di tutti i giorni. Il fatto che ci siano in giro moltissime biciclette rende necessario stabilire delle regole, nelle quali sono incappata la settimana scorsa.
A Osaka (non so se nelle altre grosse città funziona così) non si può lasciare la bicicletta intorno alle stazioni del treno e della metropolitana se non nelle zone recintate a pagamento, per evitare il blocco dei marciapiedi e l'impossibilità di circolare per pedoni e biciclette.
In realtà non abbiamo ancora capito bene tutti i termini, dato che durante il giorno ci sono centinaia di biciclette parcheggiate lungo i marciapiedi e di fronte ai negozi e sembra che nessuno si faccia alcun problema (infatti anch'io ho sempre lasciato la bici in mezzo alle altre mentre andavo a fare la spesa).
Fatto sta che un paio di giorni alla settimana (non si sa bene quali) di mattina presto (non si sa bene a che ora) il comune di Osaka manda degli addetti in giro per le varie stazioni con un camioncino a portare via le biciclette che stanno negli spazi proibiti e le porta in un deposito dove le tiene per un mese. Se entro questo termine il proprietario non la va a riprendere, la bicicletta viene rimessa sul mercato come di seconda mano.
La scorsa settimana è toccato alla mia, che avevo lasciata alle 8.30 del mattino di fronte ad un negozio vicino alla stazione della metro (insieme ad altre decine di biciclette), per accompagnare Ege a prendere lo shinkansen per Tokyo. Quando sono tornata indietro non c'era più. Portata via.
Ho chiesto aiuto alla moglie del capo di Ege per capire dove fosse il deposito e se fosse possibile andare a riprenderla. La sua risposta è stata "Anche a me e ai miei amici è capitato più di una volta: la prima sono andata a riprenderla, ma le volte dopo ne ho comprata un'altra... Non so se ti conviene, è piuttosto lontano..."
In effetti il deposito non è proprio a due passi da casa: bisogna fare un viaggio di 30 minuti in metropolitana (nella foto qui sotto la puntina gialla è casa nostra, il simbolo rosso vicino al fiume è il deposito) e poi una volta recuperata la bicicletta si deve essere pronti a tornare indietro pedalando....

Una volta tornato Ege ho iniziato a guardarmi in giro per comprare un'altra bicicletta, perchè tutti i colleghi e amici ci hanno detto che era troppo, troppo lontano... Ma non ne ho trovata una che mi piacesse come la prima e allora abbiamo deciso di andare a riprenderla. Dopo 30 minuti di viaggio in metropolitana e 10 minuti a piedi siamo arrivati al famoso deposito. Un pò me lo aspettavo perchè l'avevo visto su Google maps, ma vederlo dal vivo è un'altra cosa. Il deposito si trova in mezzo alle rampe di due sopraelevate che portano al di là del fiume, in un quartiere grigio, pieno di capannoni e botti di oli esausti lasciati lungo i marciapiedi.. L'atmosfera è decisamente surreale...

vista del deposito da google earth

Ho dovuto pagare una multa di 2500 yen - circa 18 euro, la metà del valore della bici - (con l'addetto che mi chiedeva scusa per questo) e sono ripartita alla volta di casa. Ege in metropolitana ci ha messo 30 minuti, io in bicicletta 40 fermandomi parecchie volte a controllare di essere sulla strada giusta.
Consiglio di provare l'esperienza almeno una volta a chi ne avesse l'occasione (quando vi capiterà fuori dal Giappone una cosa simile?), ma credo che la prossima volta non ripeterò.

emi

2009/10/09

Festa dell'Autunno a Mozu

Durante l'autunno al tempio shinto di Mozu (paese a sud di Osaka) si tiene un festival che può essere paragonato sotto certi aspetti al nostro "palio delle contrade".

Ogni zona della cittadina prepara un grande baldacchino, ornato da nappe di diverse dimensioni, cordoni dorati, dragoni e stemmi che la identificano (o almeno così ci è sembrato di capire!). Il baldacchino è trasportato a spalla da almeno 50 uomini, inizialmente avanti e indietro svariate volte di fronte al tempio e poi per le strade di Mozu. Ogni "squadra" è composta anche da membri di supporto che danno il cambio, aiutano o anche solo incitano i portatori e da altri due che siedono in cima al baldacchino. In realtà i portatori non hanno sulle spalle solo il peso della struttura e dei due che vi stanno sopra, ma anche quello di otto ragazzini incaricati di cantare e suonare un grosso tamburo posto nel "cuore" del baldacchino.

Alcuni amici giapponesi ci hanno spiegato che l'intera sfilata è in verità una sfida volta a dimostrare la potenza di ogni zona della città: maggiore è il numero di volte in cui si va avanti e indietro di fronte al tempio, maggiore è la potenza della zona. Probabilmente inoltre si tengono in considerazione anche altri aspetti estetici del trasporto (ad esempio il modo in cui ondeggiano le nappe), ma questa è una nostra ipotesi.
Siamo riusciti a filmare solo una sfilata prima che la batteria della digitale ci abbandonasse, ma rende piuttosto bene l'atmosfera.


Tutto intorno al tempio si sviluppano innumerevoli bancarelle che vendono qualunque cosa, dalle armi giocattolo per i bambini, a cibarie e dolci di ogni genere, fino alla tipicamente giapponese "pesca del pesciolino rosso col retino di carta". Bomp-san ha voluto provare la pesca del pesciolino e se ne è portati a casa ben sei (tra cui uno nero) ma la sera stessa, non sapendo dove andare a comprare il mangime e preoccupato che potessero morire di fame, li ha liberati nello stagnetto di fronte all'ingresso dell'università!
Seguono le foto delle bancarelle che hanno attirato la nostra attenzione.




2009/10/02

Takoyaki

Lo scorso fine settimana, in occasione di un pranzo a casa di un collega giapponese di Ege, abbiamo provato un piatto tipico di Osaka, i takoyaki. Sono praticamente delle frittelle ripiene che si cucinano direttamente in tavola su un'apposita piastra dotata di cavità semisferiche, posta su un fornellino a gas. La preparazione in sé è molto semplice: si prepara l'impasto con una farina speciale per takoyaki (la si trova al supermercato con gli aromi che servono gia' inclusi) e acqua, si tagliano a dadini il polpo ('tako') e dello zenzero e si sminuzzano dell'erba cipollina e dell'insalata brasiliana.
La cosa difficile è girare i takoyaki a metà cottura, perché si usa una specie di punteruolo e serve un po' di pratica.. Abbiamo provato anche noi, ma il padrone di casa era decisamente più bravo! Le slide qui sotto dovrebbero farvi capire meglio come funziona l'intero procedimento..

(Spostate il puntatore su una slide per fermarla e guardare con calma una singola fotografia; "+" e "-" per aumentare o diminuire la velocità di scorrimento)

A cottura ultimata si puo' condire il tutto con una salsa speciale, maionese, e alghe sminuzzate. Non avrei piu' smesso di mangiarne..

Emi

2009/09/27

Nara

Eccoci finalmente a raccontare di Nara.. siamo sempre in ritardo nei resoconti, ma è davvero difficile stare dietro a tutto e scegliere di cosa parlare e di cosa no. Dicevamo che siamo stati invitati a fare questa gita da Bomp-san e sua moglie (Bomp-san è un collega di Ege). Non ci soffermiamo oltre sul viaggio in treno, se non per farvi vedere lo strano gruppo che ha fatto un pezzo del nostro percorso:

Ovviamente lì per lì non abbiamo capito nulla di chi fossero, ma poi grazie al nostro efficientissimo libretto "Il Giappone a colpo d'occhio" abbiamo capito che si trattava di un gruppo che pratica il Kyudo, letteralmente "la via dell'arco".
Ad attenderci a Nara c'era un'amica di Bomp-san, thailandese anche lei, che abita e studia lì e ci ha fatto da guida per tutto il giorno. Essendo un giorno della Silver week c'era tantissima gente, e si faticava un pò a guardarsi intorno..

La cosa certo più imponente che abbiamo visto è il tempio Todai-ji. E' un complesso molto grande, di cui fa parte la famosa sala del Buddha che è il più grande edificio in legno del mondo, e la stessa statua del Buddha che è la statua in bronzo più grande.

vista della sala del Buddha dal porticato di ingresso

Prima di entrare nella sala ci siamo purificati con l'acqua (grazie alle indicazioni di Bomp-san) e con il fumo dei bastoncini di incenso.
ci si lava le mani e si beve un sorso d'acqua

poi si brucia un bastoncino di incenso e si manda il fumo verso di sè

La statua del Buddha è davvero enorme, dificile da immaginare quando te ne parlano. La fotografia non è uscita gran che a causa del trambusto, ma si può stimare l'altezza in confronto alle persone sotto.

Sulla facciata principale della sala del Buddha c'è una finestra, all'altezza del volto della statua, che a Capodanno viene aperta in modo da permettere di vedere il viso del Buddha dall'esterno.

un modellino all'interno della sala mostra la finestra aperta

In ogni tempio ci sono uno o più spazi per le tavolette votive: questa ci ha colpito in modo particolare, perchè anche in preghiera i giapponesi sanno essere kawaii!

All'interno del complesso del Todai-ji c'è un altro edificio, il Nigatsu-do, che offre una vista panoramica sulla città.


(fonte: Wikipedia)

La visita è proseguita addentrandoci nel parco di Nara cercando di avvicinare i cervi per fare una fotografia. Nara è infatti famosa anche per i suoi cervi, presenti in questa zona da prima della fondazione dei templi e da sempre venerati, nonché "addomesticati" e viziati dal gran numero di turisti che li coccola a suon di biscotti (alcuni turisti si aggirano per il parco sgranocchiando i biscotti per cervi, convinti che siano una specialità del luogo!). A noi due non è andata sempre molto bene, mentre sembra che con Phung-san si sentissero meno a disagio...


I cervi sono considerati "messaggeri degli dei" e quindi sono animali sacri, ma forse la venerazione in certi casi prende un'altra piega..

Ringraziamo Bomp-san e la sua amica, che ci hanno invitati e guidati nella visita di questa bella città (e che hanno scattato un numero incredibile di foto!).
ArigatougozaimaSU!