Una delle cose che avevo omesso dal post precedente è che durante il Minami Wheel non abbiamo solo visto e ascoltato un sacco di gruppi interessanti: abbiamo anche imparato una nuova parola in giapponese: プリクラ (purikura).
"Purikura" è una delle tante contrazioni tra due parole (o abbreviazioni di parole singole) che rendono questa lingua più elastica di quanto ci si potrebbe aspettare quando si inizia a studiarla. I giapponesi, infatti, amano contrarre le parole in modo che ne risulti una più breve, più efficiente e, a volte, più kawaii (carina) delle parole originarie. Uno dei primi esempi che abbiamo incontrato quando siamo arrivati in Giappone è "Kankū", che abbrevia "Kansai Kokusai Kūkō" (Kansai International Airport). Altri esempi includono:
"konbini", che sta per "konbiniensu sutoa" (convenience store);
"rimokon", per "rimōto kontorōrā" (remote control, il telecomando);
"eakon", per "ea kondishonaa" (air conditioner) e così via.
Ci sono anche esempi famosi a livello globale, come per esempio:
"pokemon", che abbrevia "poketto monsutā" (Pocket Monsters);
"anime", per "animēshon" (animation).
Altri esempi, in un certo senso sempre globali, ma meno famosi ;)
"Burapi", "Buraddo Pitto" (Brad Pitt);
"Jimihen", "Jimi Hendorikkusu" (Jimi Hendrix).
Ne trovate una lista qui.
Ma sto divagando... dicevamo, con "purikura" ci si riferisce a dei macchinari simili alle nostre cabine per fototessera, ma pensati per produrre foto kawaii e personalizzabili con scritte, simbolini, eccetera (da "purinto kurabu" - Print Club). La componente kawaii è data dal fatto che queste macchine, essendo pensate primariamente per le ragazze delle scuole medie/superiori (/università/...), modificano automaticamente la dimensione degli occhi, rendendoli più grandi e tondi, e il colore della pelle, rendendola più chiara e immacolata. Una volta scattata una serie di fotografie, le si personalizza mediante dei computer touchscreen installati sulle cabine stesse, aggiungendo scritte colorate ed effetti vari. Le foto poi possono essere sia inviate al proprio cellulare, per esempio da usare come sfondo, sia stampate. Le stampe possono essere anche fatte su carta adesiva, in dimensioni minuscole (~1 cm), in modo da poterle incollare sui cellulari stessi. Ecco alcuni esempi scelti da Google. Se non ho capito male, per estensione si chiamano "purikura" anche le foto stesse.
Ebbene, cosa c'entrano le purikura con il Minami Wheel? E' presto detto: durante l'evento ci è capitato di incontrare per strada due membri di una delle nostre band preferite, le うさぎさんの片耳ちょんぎったろか. Dato che stavamo andando a vedere lo stesso gruppo, abbiamo deciso di fare la strada assieme e, durante il tragitto, ci hanno chiesto se volessimo andare con loro a scattare delle purikura. Dopo aver capito cosa significasse la strana parola, ovviamente abbiamo accettato!
Ecco l'aggiunta delle scritte...
... e il taglio delle mini-foto.
E il risultato? Beh, alle nostre amiche è piaciuto tanto che l'hanno pubblicato sul loro sito :)
Dalla loro homepage, se cliccate su "days" -> "20111024" -> "phot" potrete ammirare le nostre prime purikura in tutto il loro splendore (si, ero completamente spaesato... diciamo che mi sentivo un po' fuori luogo. Ma è stato divertente!).
A dire la verità ne manca una... forse perché c'era scritto il nome del gruppo che stavamo per andare a vedere, e per qualche motivo a me oscuro hanno preferito non metterla. Comunque la si intravede su uno dei due schermi qui sopra :)
Ege
"Purikura" è una delle tante contrazioni tra due parole (o abbreviazioni di parole singole) che rendono questa lingua più elastica di quanto ci si potrebbe aspettare quando si inizia a studiarla. I giapponesi, infatti, amano contrarre le parole in modo che ne risulti una più breve, più efficiente e, a volte, più kawaii (carina) delle parole originarie. Uno dei primi esempi che abbiamo incontrato quando siamo arrivati in Giappone è "Kankū", che abbrevia "Kansai Kokusai Kūkō" (Kansai International Airport). Altri esempi includono:
"konbini", che sta per "konbiniensu sutoa" (convenience store);
"rimokon", per "rimōto kontorōrā" (remote control, il telecomando);
"eakon", per "ea kondishonaa" (air conditioner) e così via.
Ci sono anche esempi famosi a livello globale, come per esempio:
"pokemon", che abbrevia "poketto monsutā" (Pocket Monsters);
"anime", per "animēshon" (animation).
Altri esempi, in un certo senso sempre globali, ma meno famosi ;)
"Burapi", "Buraddo Pitto" (Brad Pitt);
"Jimihen", "Jimi Hendorikkusu" (Jimi Hendrix).
Ne trovate una lista qui.
Ma sto divagando... dicevamo, con "purikura" ci si riferisce a dei macchinari simili alle nostre cabine per fototessera, ma pensati per produrre foto kawaii e personalizzabili con scritte, simbolini, eccetera (da "purinto kurabu" - Print Club). La componente kawaii è data dal fatto che queste macchine, essendo pensate primariamente per le ragazze delle scuole medie/superiori (/università/...), modificano automaticamente la dimensione degli occhi, rendendoli più grandi e tondi, e il colore della pelle, rendendola più chiara e immacolata. Una volta scattata una serie di fotografie, le si personalizza mediante dei computer touchscreen installati sulle cabine stesse, aggiungendo scritte colorate ed effetti vari. Le foto poi possono essere sia inviate al proprio cellulare, per esempio da usare come sfondo, sia stampate. Le stampe possono essere anche fatte su carta adesiva, in dimensioni minuscole (~1 cm), in modo da poterle incollare sui cellulari stessi. Ecco alcuni esempi scelti da Google. Se non ho capito male, per estensione si chiamano "purikura" anche le foto stesse.
Ebbene, cosa c'entrano le purikura con il Minami Wheel? E' presto detto: durante l'evento ci è capitato di incontrare per strada due membri di una delle nostre band preferite, le うさぎさんの片耳ちょんぎったろか. Dato che stavamo andando a vedere lo stesso gruppo, abbiamo deciso di fare la strada assieme e, durante il tragitto, ci hanno chiesto se volessimo andare con loro a scattare delle purikura. Dopo aver capito cosa significasse la strana parola, ovviamente abbiamo accettato!
Ecco l'aggiunta delle scritte...
... e il taglio delle mini-foto.
E il risultato? Beh, alle nostre amiche è piaciuto tanto che l'hanno pubblicato sul loro sito :)
Dalla loro homepage, se cliccate su "days" -> "20111024" -> "phot" potrete ammirare le nostre prime purikura in tutto il loro splendore (si, ero completamente spaesato... diciamo che mi sentivo un po' fuori luogo. Ma è stato divertente!).
A dire la verità ne manca una... forse perché c'era scritto il nome del gruppo che stavamo per andare a vedere, e per qualche motivo a me oscuro hanno preferito non metterla. Comunque la si intravede su uno dei due schermi qui sopra :)
Ege
Vivete come i personaggi nei manga che leggo (momento di commozione)!
RispondiEliminaHo visto le foto sul sito del gruppo, molto kawaii (anche se Emi si è applicata di più), l'ultima è bellissima :D
Saretta
Dovrebbero sostuire le foto delle carte d'identità con i Purikura! :-)
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