2010/04/09

Tokamachi yuki matsuri

Come ci ha giustamente ricordato Lisa nel suo commento al nostro ultimo post, ormai è arrivata la primavera e quindi è tempo di fioritura dei ciliegi. Io però sono un po' indietro con i resoconti e vorrei fare un salto indietro per poter chiudere il capitolo invernale.
Yoshida-san, un collega di Ege, è originario di una cittadina vicino a Niigata (ne avete già sentito parlare nel post su Nanami-san) che si chiama Tokamachi. Ogni anno, il terzo fine settimana di febbraio, a Tokamachi si svolge il Festival della Neve (in giapponese yuki matsuri), e lui per l'occasione va a trovare la famiglia. Quest'anno ci ha proposto di unirci a lui e alcuni suoi amici per un fine settimana lampo in mezzo alla neve.
La permanenza è stata breve, ma ci ha permesso comunque di goderci l'atmosfera.
Siamo partiti il venerdì sera da casa di Yoshida-san sulla monovolume a 7 posti del suo amico, abbiamo viaggiato per circa 7 ore con Yoshida-san e il suo amico che si alternavano al volante e siamo arrivati a Tokamachi alle 5 del mattino. Lì i genitori ci hanno offerto subito la colazione e poi siamo andati a dormire fino alle 9 del mattino. Durante la giornata abbiamo avuto modo di visitare il festival e ammirare le splendide sculture di neve. Eccone alcune:


ehm, si, ecco... magari questa non è proprio un'opera d'arte..

l'ingresso di una sala da the creata per l'occasione

l'interno della sala da the

scultura dedicata al campione di sumo Asashoryu, recentemente ritiratosi

Proseguendo il giro per la piccola cittadina, Yoshida-san ci ha mostrato una strada della quale ci aveva parlato in precedenza e che si chiama Como Dori, ovvero Via Como. Ci ha raccontato che fin da quando era bambino sapeva che in Italia c'era una città che si chiamava Como, ma non sapeva perchè ci fosse questa strada chiamata così. Tornati a casa ho fatto qualche ricerca e ho scoperto che le due città sono gemellate dal 1975 (fonte), e il motivo del gemellaggio è che entrambe sono rinomate per la produzione di seta (fonte). Nel 2005, in occasione del trentesimo anniversario del gemellaggio, da Como è partita una spedizione composta da due fuoristrada che hanno compiuto un viaggio di 18000 chilometri in tre mesi (trovate un pò di appunti di viaggio qui).

una panoramica di Como Dori

una vista di Como esposta lungo la strada (un pò datata, ma comunque d'impatto)

E così ho finalmente realizzato che anche a Como c'è una via dedicata alla città giapponese, che si chiama appunto Viale Tokamachi ed è la scalinata che sale in stazione di Como San Giovanni, dove c'è la scultura delle "manone"! E mi viene da ridere, perchè ogni volta che siamo passati di lì per andare al sushi bar (per di più!) io ed Ege ci siamo sempre chiesti che nome fosse!
Nel tardo pomeriggio siamo andati a prendere due degli amici di Yoshida-san, che avevano trascorso la giornata sulle piste da sci. Anche solo fare un piccolo tragitto in macchina diventa un'esperienza fuori dal comune!


Dopo una cena con hegi soba come piatto forte (spaghetti di grano saraceno serviti freddi su un vassoio di legno, già divisi in bocconi - potete vedere una fotografia qui), siamo andati ad assistere ad uno degli spettacoli in programma per il festival. Come scenografia per il palco ogni anno viene realizzata una scultura di neve gigantesca (nel 2005, in occasione della spedizione comasca, è stato riprodotto il Duomo di Como). Questa è stata la scenografia di quest'anno:

Abbiamo assistito al concerto di Misato Watanabe con grande sorpresa del pubblico che non sapeva fino alla sua entrata sul palco che si sarebbe esibita. A parte le canzoni che non conoscevamo e quindi non abbiamo potuto apprezzare più di tanto, siamo rimasti senza parole per il fatto che ha cantato per un'ora buona sotto la neve, senza nessuna tettoia che la proteggesse e senza mai mostrare segni di essere infastidita dalla cosa. Siamo convinti che in Italia nessuno, ma proprio nessuno sarebbe disposto a cantare o suonare in quelle condizioni. Quindi tanti complimenti a Misato che si è presentata con i tacchi(!), il cappotto slacciato e un'acconciatura elaborata che ha dovuto cedere alla neve!


Dopo il concerto siamo andati tutti insieme all'onsen (le terme) per riscaldarci e prepararci per la notte. E' stata la nostra prima esperienza in un onsen e non avevo idea di cosa fare, ma fortunatamente la mamma e le amiche di Yoshida (uomini e donne vanno in sale separate) mi hanno aiutata.
Tornati a casa abbiamo dormito come ghiri fino al mattino dopo, quando siamo dovuti ripartire alla volta di Osaka.
La permanenza è stata breve, ma molto piacevole, ed è stato davvero strano ritrovarsi a passeggiare in Via Como dall'altra parte del mondo! Ma nonostante i richiami all'Italia, persino i pupazzi di neve ti ricordano che sei in un posto completamente diverso...


Se volete, potete vedere altre fotografie sul nostro album di Picasa.
Al prossimo post, con la fioritura dei ciliegi!

2 commenti:

  1. Il post sulla primavera giapponese si fa attendere però eh...
    Tra l'altro qui la primavera non si è ancora vista, in compenso direi che è arrivato l'autunno :(

    Saretta

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  2. Ciao Sara, hai proprio ragione... il post è quasi pronto, in giornata lo pubblicherò, ma intanto ci sono già le foto su Picasa!
    E ho scritto un mini-post per l'attesa :) aspetto vostri commenti!
    Emi

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