2009/10/31

Aggiornamenti tecnici / 1

Nonostante possa sembrare che io non scriva mai su questo blog, in verità lavoro dietro le quinte ;). Ho aggiunto due funzionalità:
  • i "Warm places on GMaps" (pallini rossi sulla mappa) adesso sono cliccabili e aprono il post corrispondente
  • cliccando sulle bandierine sotto "Google translate" il blog viene tradotto automaticamente dal traduttore di Google (ovviamente con tutti i limiti del caso, ma è sempre meglio di niente!)
Se qualcosa non funziona, fatecelo sapere!
Ciao
ege

2009/10/23

Australiani...

Venerdì ero in giro per Sydney (Ege aveva un convegno lì e ho pensato di seguirlo) quando ho trovato una gelateria "italiana" che sembrava avere del buon gelato, e mi sono decisa ad entrare.

emi: "Posso avere una coppa grande, per favore?"
cameriera: "Certamente, la coppa grande e' per 3 gusti."
emi: "Preferirei avere solo due gusti, anche se è la coppa grande."
cameriera: "No, non e' possibile, la coppa grande e' per 3 gusti.. se vuole 2 gusti deve prendere una coppa media."

emi guarda la cameriera come per dire "Sta scherzando, vero?"
la cameriera guarda emi come per dire "Non se ne parla proprio, sono 3 gusti 3."

emi: "Mi dia una coppa media, per favore.... '__' "

2009/10/16

Biciclette scomparse

Come vi abbiamo già raccontato, a Osaka la maggior parte della gente si muove in bicicletta per le faccende di tutti i giorni. Il fatto che ci siano in giro moltissime biciclette rende necessario stabilire delle regole, nelle quali sono incappata la settimana scorsa.
A Osaka (non so se nelle altre grosse città funziona così) non si può lasciare la bicicletta intorno alle stazioni del treno e della metropolitana se non nelle zone recintate a pagamento, per evitare il blocco dei marciapiedi e l'impossibilità di circolare per pedoni e biciclette.
In realtà non abbiamo ancora capito bene tutti i termini, dato che durante il giorno ci sono centinaia di biciclette parcheggiate lungo i marciapiedi e di fronte ai negozi e sembra che nessuno si faccia alcun problema (infatti anch'io ho sempre lasciato la bici in mezzo alle altre mentre andavo a fare la spesa).
Fatto sta che un paio di giorni alla settimana (non si sa bene quali) di mattina presto (non si sa bene a che ora) il comune di Osaka manda degli addetti in giro per le varie stazioni con un camioncino a portare via le biciclette che stanno negli spazi proibiti e le porta in un deposito dove le tiene per un mese. Se entro questo termine il proprietario non la va a riprendere, la bicicletta viene rimessa sul mercato come di seconda mano.
La scorsa settimana è toccato alla mia, che avevo lasciata alle 8.30 del mattino di fronte ad un negozio vicino alla stazione della metro (insieme ad altre decine di biciclette), per accompagnare Ege a prendere lo shinkansen per Tokyo. Quando sono tornata indietro non c'era più. Portata via.
Ho chiesto aiuto alla moglie del capo di Ege per capire dove fosse il deposito e se fosse possibile andare a riprenderla. La sua risposta è stata "Anche a me e ai miei amici è capitato più di una volta: la prima sono andata a riprenderla, ma le volte dopo ne ho comprata un'altra... Non so se ti conviene, è piuttosto lontano..."
In effetti il deposito non è proprio a due passi da casa: bisogna fare un viaggio di 30 minuti in metropolitana (nella foto qui sotto la puntina gialla è casa nostra, il simbolo rosso vicino al fiume è il deposito) e poi una volta recuperata la bicicletta si deve essere pronti a tornare indietro pedalando....

Una volta tornato Ege ho iniziato a guardarmi in giro per comprare un'altra bicicletta, perchè tutti i colleghi e amici ci hanno detto che era troppo, troppo lontano... Ma non ne ho trovata una che mi piacesse come la prima e allora abbiamo deciso di andare a riprenderla. Dopo 30 minuti di viaggio in metropolitana e 10 minuti a piedi siamo arrivati al famoso deposito. Un pò me lo aspettavo perchè l'avevo visto su Google maps, ma vederlo dal vivo è un'altra cosa. Il deposito si trova in mezzo alle rampe di due sopraelevate che portano al di là del fiume, in un quartiere grigio, pieno di capannoni e botti di oli esausti lasciati lungo i marciapiedi.. L'atmosfera è decisamente surreale...

vista del deposito da google earth

Ho dovuto pagare una multa di 2500 yen - circa 18 euro, la metà del valore della bici - (con l'addetto che mi chiedeva scusa per questo) e sono ripartita alla volta di casa. Ege in metropolitana ci ha messo 30 minuti, io in bicicletta 40 fermandomi parecchie volte a controllare di essere sulla strada giusta.
Consiglio di provare l'esperienza almeno una volta a chi ne avesse l'occasione (quando vi capiterà fuori dal Giappone una cosa simile?), ma credo che la prossima volta non ripeterò.

emi

2009/10/09

Festa dell'Autunno a Mozu

Durante l'autunno al tempio shinto di Mozu (paese a sud di Osaka) si tiene un festival che può essere paragonato sotto certi aspetti al nostro "palio delle contrade".

Ogni zona della cittadina prepara un grande baldacchino, ornato da nappe di diverse dimensioni, cordoni dorati, dragoni e stemmi che la identificano (o almeno così ci è sembrato di capire!). Il baldacchino è trasportato a spalla da almeno 50 uomini, inizialmente avanti e indietro svariate volte di fronte al tempio e poi per le strade di Mozu. Ogni "squadra" è composta anche da membri di supporto che danno il cambio, aiutano o anche solo incitano i portatori e da altri due che siedono in cima al baldacchino. In realtà i portatori non hanno sulle spalle solo il peso della struttura e dei due che vi stanno sopra, ma anche quello di otto ragazzini incaricati di cantare e suonare un grosso tamburo posto nel "cuore" del baldacchino.

Alcuni amici giapponesi ci hanno spiegato che l'intera sfilata è in verità una sfida volta a dimostrare la potenza di ogni zona della città: maggiore è il numero di volte in cui si va avanti e indietro di fronte al tempio, maggiore è la potenza della zona. Probabilmente inoltre si tengono in considerazione anche altri aspetti estetici del trasporto (ad esempio il modo in cui ondeggiano le nappe), ma questa è una nostra ipotesi.
Siamo riusciti a filmare solo una sfilata prima che la batteria della digitale ci abbandonasse, ma rende piuttosto bene l'atmosfera.


Tutto intorno al tempio si sviluppano innumerevoli bancarelle che vendono qualunque cosa, dalle armi giocattolo per i bambini, a cibarie e dolci di ogni genere, fino alla tipicamente giapponese "pesca del pesciolino rosso col retino di carta". Bomp-san ha voluto provare la pesca del pesciolino e se ne è portati a casa ben sei (tra cui uno nero) ma la sera stessa, non sapendo dove andare a comprare il mangime e preoccupato che potessero morire di fame, li ha liberati nello stagnetto di fronte all'ingresso dell'università!
Seguono le foto delle bancarelle che hanno attirato la nostra attenzione.




2009/10/02

Takoyaki

Lo scorso fine settimana, in occasione di un pranzo a casa di un collega giapponese di Ege, abbiamo provato un piatto tipico di Osaka, i takoyaki. Sono praticamente delle frittelle ripiene che si cucinano direttamente in tavola su un'apposita piastra dotata di cavità semisferiche, posta su un fornellino a gas. La preparazione in sé è molto semplice: si prepara l'impasto con una farina speciale per takoyaki (la si trova al supermercato con gli aromi che servono gia' inclusi) e acqua, si tagliano a dadini il polpo ('tako') e dello zenzero e si sminuzzano dell'erba cipollina e dell'insalata brasiliana.
La cosa difficile è girare i takoyaki a metà cottura, perché si usa una specie di punteruolo e serve un po' di pratica.. Abbiamo provato anche noi, ma il padrone di casa era decisamente più bravo! Le slide qui sotto dovrebbero farvi capire meglio come funziona l'intero procedimento..

(Spostate il puntatore su una slide per fermarla e guardare con calma una singola fotografia; "+" e "-" per aumentare o diminuire la velocità di scorrimento)

A cottura ultimata si puo' condire il tutto con una salsa speciale, maionese, e alghe sminuzzate. Non avrei piu' smesso di mangiarne..

Emi