2009/09/27

Nara

Eccoci finalmente a raccontare di Nara.. siamo sempre in ritardo nei resoconti, ma è davvero difficile stare dietro a tutto e scegliere di cosa parlare e di cosa no. Dicevamo che siamo stati invitati a fare questa gita da Bomp-san e sua moglie (Bomp-san è un collega di Ege). Non ci soffermiamo oltre sul viaggio in treno, se non per farvi vedere lo strano gruppo che ha fatto un pezzo del nostro percorso:

Ovviamente lì per lì non abbiamo capito nulla di chi fossero, ma poi grazie al nostro efficientissimo libretto "Il Giappone a colpo d'occhio" abbiamo capito che si trattava di un gruppo che pratica il Kyudo, letteralmente "la via dell'arco".
Ad attenderci a Nara c'era un'amica di Bomp-san, thailandese anche lei, che abita e studia lì e ci ha fatto da guida per tutto il giorno. Essendo un giorno della Silver week c'era tantissima gente, e si faticava un pò a guardarsi intorno..

La cosa certo più imponente che abbiamo visto è il tempio Todai-ji. E' un complesso molto grande, di cui fa parte la famosa sala del Buddha che è il più grande edificio in legno del mondo, e la stessa statua del Buddha che è la statua in bronzo più grande.

vista della sala del Buddha dal porticato di ingresso

Prima di entrare nella sala ci siamo purificati con l'acqua (grazie alle indicazioni di Bomp-san) e con il fumo dei bastoncini di incenso.
ci si lava le mani e si beve un sorso d'acqua

poi si brucia un bastoncino di incenso e si manda il fumo verso di sè

La statua del Buddha è davvero enorme, dificile da immaginare quando te ne parlano. La fotografia non è uscita gran che a causa del trambusto, ma si può stimare l'altezza in confronto alle persone sotto.

Sulla facciata principale della sala del Buddha c'è una finestra, all'altezza del volto della statua, che a Capodanno viene aperta in modo da permettere di vedere il viso del Buddha dall'esterno.

un modellino all'interno della sala mostra la finestra aperta

In ogni tempio ci sono uno o più spazi per le tavolette votive: questa ci ha colpito in modo particolare, perchè anche in preghiera i giapponesi sanno essere kawaii!

All'interno del complesso del Todai-ji c'è un altro edificio, il Nigatsu-do, che offre una vista panoramica sulla città.


(fonte: Wikipedia)

La visita è proseguita addentrandoci nel parco di Nara cercando di avvicinare i cervi per fare una fotografia. Nara è infatti famosa anche per i suoi cervi, presenti in questa zona da prima della fondazione dei templi e da sempre venerati, nonché "addomesticati" e viziati dal gran numero di turisti che li coccola a suon di biscotti (alcuni turisti si aggirano per il parco sgranocchiando i biscotti per cervi, convinti che siano una specialità del luogo!). A noi due non è andata sempre molto bene, mentre sembra che con Phung-san si sentissero meno a disagio...


I cervi sono considerati "messaggeri degli dei" e quindi sono animali sacri, ma forse la venerazione in certi casi prende un'altra piega..

Ringraziamo Bomp-san e la sua amica, che ci hanno invitati e guidati nella visita di questa bella città (e che hanno scattato un numero incredibile di foto!).
ArigatougozaimaSU!

2009/09/23

In treno verso Nara

Domenica siamo stati invitati a Nara da Bomp-san, collega thailandese di Ege. Raggiungere Nara da Osaka è comodissimo: dalla stazione di Namba si può prendere un treno espresso che impiega circa 40 minuti ad arrivare a destinazione (un po' come fare Como-Milano con LeNord, ma qui è un po' meglio ;) ). Il treno era ovviamente in orario perfetto, come dimostra la fotografia qui sotto!

Nella foto si può vedere l'orario attuale sul quadrante (11:22), l'orario di arrivo previsto sul cartello elettronico a sinistra (11:22) e il treno che arriva. Finora non ci sono ancora capitati ritardi, in caso denunceremo il misfatto sul blog! Un particolare che merita una spiegazione dettagliata è il cerchio rosso che compare di fianco all'orario di arrivo. Come ci è stato spiegato da Bomp-san poco prima di salire sul treno, quel cerchio rosso permette a chi deve salire di sapere dove si fermeranno le porte di quel particolare treno, in modo da poter formare delle file ordinate durante l'attesa. I cerchi sono posizionati a terra e sono numerati. Nel nostro caso, i numeri "1-10" indicavano che per quel treno andavano bene i cerchi rossi, numerati da "1" a "10". Siccome cerchi di colore diverso sono posizionati ad alternanza lungo una stessa banchina, in caso dovessero arrivare due treni uno dopo l'altro le file possono formarsi per entrambi i treni senza intralcio! Nella foto sono visibili un paio di file.



Il viaggio in treno è andato molto bene, oseremmo dire "come sempre" ormai...

(Continua nel prossimo post...)

2009/09/21

Ege e la bicicletta

A grande richiesta pubblichiamo una fotografia di Ege sulla sua bicicletta in attesa di partire per Nara..
(a Nara ci siamo arrivati in treno, beninteso.. :) )

2009/09/18

Campionati di sumo

Oggi pomeriggio ho visto in televisione, per la prima volta in vita mia, una giornata del campionato di sumo.
La cosa che mi ha colpito di più è quanto sia corto lo scontro effettivo (diciamo fisico) tra due rikishi (lottatori) rispetto al tempo complessivo che occupa un incontro. Il rapporto tra lo scontro e il cerimoniale che lo precede è di circa 1 a 5. E questo, a mio parere, è mooolto giapponese. ^_^

Lascio un paio di link per chi volesse saperne un pò di più:
Pagine di Wikipedia in inglese e in italiano sul sumo
Il sito sumo.it
Dal blog "latavernadipippooshu" una pagina divisa in capitoli che spiega il sumo.

emi

p.s.: nel frattempo Ege ha fatto la sua prima presentazione, speriamo sia andato tutto bene, ancora non è tornato a casa!

2009/09/11

100 yen shop

Stasera abbiamo fatto qualche acquisto per la casa in uno dei tantissimi 100 yen shop in zona.


- 4 tovagliette di legno
- 2 paia di bacchette
- 4 ciotoline per la salsa di soia
- 4 appoggia-bacchette
- 2 bicchieri per il té
- 1 colino di metallo e legno
- 2 formine per le uova sode (grazie Ale Chan!)
- 1 timer
- 1 porta biglietti da visita per Ege (quando si incontra qualcuno per lavoro il rito dello scambio dei biglietti da visita è importante)
- 1 raccoglitore per biglietti da visita (per tenere da parte quelli degli altri)
- 1 porta tessere magnetiche (sia in Guest House che in Università si apre e si chiude con quelle! - seguirà video-post)
- 1 borsa impermeabile per la spesa
- 1 paio di ciabatte per il bagno (anche nella Guest House c'è il divieto di girare per la casa con le scarpe, quindi abbiamo adottato l'usanza giapponese di avere un paio di ciabatte apposta per il bagno)
- 2 contenitori per il bagno
- 2 appendini per il bagno (rigorosamente con ventosa, perché in Guest House non possiamo bucare i muri a nostro piacimento)

Tutti oggetti carini e di ottima qualità, prezzo totale: 2835 yen (!) = circa 21 euro (!!!).

Sumiyoshi Taisha

Domenica scorsa (stiamo restando indietro sulla tabella di marcia. Questo lo facciamo breve!) abbiamo visitato Sumiyoshi Taisha, un santuario shintoista non molto lontano dalla Guest House (un quarto d'ora in bicicletta).
Lungo la strada per raggiungerlo abbiamo incrociato almeno quattro templi, più un numero indefinito di piccoli altari posti sul bordo della strada.

Una statua nel cortile di uno dei quattro templi.

Qui in Giappone le aree futuristiche e la tecnologia estrema coesistono con un alto numero di aree sacre, che denotano una profonda venerazione per gli elementi naturali. I santuari come quello che abbiamo visitato sono caratterizzati da alberi ultracentenari, pietre intagliate, fonti d'acqua, laghetti e animali (finora abbiamo incontrato gatti, tartarughe, aironi).

Un albero sacro a Sumiyoshi Taisha.

Un tempio.

Un airone a Sumiyoshi Taisha.

2009/09/10

Attraversamento pedonale

Abbiamo cambiato le impostazioni del video, adesso dovrebbe essere visibile!
Scusate, ma è la prima volta che pubblichiamo qualcosa su Youtube..!


Umeda

Konbanwa (buonasera)!!

Sono passati solo 5 giorni dal primo post eppure sembra che sia già trascorso un mese.. Siamo sommersi da così tante informazioni che come dice Ege "il nostro cervello è in overload"! Sarà per questo che non dormo prima delle 4 del mattino?

Questo è stato il primo fine settimana qui, e siamo stati piuttosto indaffarati: sabato siamo andati a Umeda, il cuore pulsante del commercio e degli affari di Osaka.

Umeda (fonte: Wikipedia)

Praticamente è un agglomerato di grattacieli vertiginosi, passaggi sopraelevati e chilometri di gallerie pedonali sotterranee dove sono localizzati i centri commerciali più importanti della città. Non ci si deve tuttavia immaginare il centro commerciale come si è abituati a vederlo in Italia: qui si sviluppano in verticale all'interno dei grattacieli (ad esempio per i primi dieci piani) oppure sottoterra mediante un labirinto di gallerie. L'obiettivo di questo sabato era quello di fare un pò di spese al "Yodobashi Camera", un negozio di elettronica e abbigliamento che occupa 9 piani (uno ovviamente è interamente dedicato alla fotografia, attività prediletta del popolo del sol levante).

Il palazzo dedicato a Yodobashi Camera (fonte: Wikipedia)

Appena entrati si viene assaliti da una miriade di suoni e colori. La pubblicità è un elemento predominante di molti luoghi qui in Giappone e in questo negozio raggiunge livelli assurdi: migliaia di cartelli di ogni forma e dimensione appesi ovunque, musichette varie, voci provenienti da schermi e schermetti installati sugli scaffali, commessi che cercano di attirare l'attenzione del cliente (arigatogozaimashtaaaaa!, irashaimaseeeeee!) e addirittura commessi arrampicati sugli scaffali con tanto di megafono (!).


Come in altri centri commerciali "verticali", c'è un intero piano dedicato ai ristoranti che non ha mancato di attirare la nostra attenzione: decine di posti che propongono stili di cucina diversi, dall'italiano (diciamo un tentativo), al cinese fino ad ogni genere di specialità giapponese (no, non c'è solo sushi in Giappone, anzi!).

Impressione complessiva: giornata intensa e densa di novità.

2009/09/05

Irashaimaseee!!!

E' sempre dura pensare a cosa scrivere sul primo post di un blog, probabilmente è come quando si deve iniziare un libro...

Eccoci qui, al quarto giorno della nostra permanenza in Giappone, in una calda e umida serata di fine estate a Osaka, a cercare di rompere il ghiaccio con questo blog.

Cosa ci facciamo a Osaka? Beh, ....
L'anno scorso Ege era in procinto di finire il suo dottorato di ricerca in geodesia e geomatica, e dato che le prospettive di lavoro in università in Italia scarseggiavano si è pensato di guardare oltre i nostri confini nazionali. Abbiamo scoperto che un ente giapponese bandisce ogni anno un concorso per ricercatori stranieri, ed Ege ha fatto domanda. La domanda è stata accettata e quindi eccoci qui pronti a trascorrere due anni (due anni, sì!) in Giappone.

Ege lavora al Media Center della Osaka City University (OCU) e grazie all'organizzazione (assolutamente giapponese) dell'università siamo ospiti dell'attrezzatissima Guest House, in un appartamento di 60mq.

il Media Center

L'appartamento è molto grande rispetto alle nostre aspettative, è composto da una stanza con angolo cottura e soggiorno, un piccolo bagno e due stanze da letto. Le stanze sono tutte arredate, corredate (c'è anche il cuoci riso!) e condizionate. A disposizione degli ospiti ci sono poi una lavanderia comune (su ogni piano!) e una grande zona relax con divanetti e tavolini.

Il quartiere è molto tranquillo, non sembra affatto di stare in una megalopoli come Osaka: in effetti siamo nella zona più a sud della città, lontani dal centro pieno di grattacieli, neon alla Blade Runner e traffico.

Oggi ci siamo comprati due biciclette di seconda mano: qui tutti si muovono così e in effetti è il modo migliore per spostarsi nei dintorni del quartiere. In ogni tratto di marciapiede di fronte a un negozio, un condominio, la fermata della metro, ci sono decine e decine di biciclette che riducono il passaggio utile (lasciando però sempre liberi gli ingressi ai negozi, gli accessi al marciapiede e le strisce pedonali).

biciclette fuori dall'università (di sabato!)

Ad esempio è possibile raggiungere la fermata della metro più vicina in 5 minuti e da lì raggiungere il centro della città.


Per ora ci fermiamo qui e andiamo a dormire (sono le 2.30 di notte..), ai prossimi post!

Oyasumi nasai! (buona notte)
emi & ege